Unire due pezzi di alluminio è più complesso che accoppiare acciaio o legno: la lega leggera conduce rapidamente il calore, forma immediatamente ossidi superficiali e reagisce in modo particolare agli sforzi meccanici. Per scegliere la tecnica giusta bisogna chiedersi cosa dovrà sopportare la giunzione (carichi statici, vibrazioni, agenti atmosferici), che spessore hanno i pezzi, quale lega si sta usando (serie 2xxx, 5xxx, 6xxx ecc.) e quali attrezzature sono disponibili. Di seguito trovi una panoramica pratica―con indicazioni passo-passo―delle quattro soluzioni più comuni: saldatura TIG/MIG, brasatura, incollaggio strutturale e fissaggio meccanico (rivetti o viti).
Indice
Preparazione delle superfici
Prima di qualsiasi operazione l’alluminio va riportato allo stato “metallico nudo”. Rimuovi lo strato d’ossido (che si riforma in pochi minuti) con una spazzola di acciaio inox dedicata oppure con carta abrasiva grana 120-180; subito dopo sgrassa con acetone o alcol isopropilico. Se scegli un adesivo o una brasatura, passa anche un panno con primer specifico: migliorerà l’ancoraggio chimico. Mantieni i guanti puliti per non contaminare di nuovo le superfici.
Saldatura – TIG e MIG
Quando usarla
È la via preferita per giunzioni strutturali, spessori da 1 a 10 mm, cicli produttivi medio-lunghi o pezzi che andranno lavorati successivamente (fresatura, anodizzazione).
TIG (GTAW)
– Ti serve una torcia con elettrodo di tungsteno puro o toriato, corrente in AC con bilanciamento per rompere l’ossido, gas di protezione argon (puro o con elio per spessori maggiori).
– Regola l’intensità: 30–40 A per ogni millimetro di spessore è un buon punto di partenza.
– Mantieni la torcia a circa 70° rispetto al pezzo e avanza con bagno di fusione piccolo; aggiungi la bacchetta (lega 4043 o 5356 a seconda della compatibilità) solo quando il metallo è ben lucidato.
MIG (GMAW)
– Più rapido, adatto a serie produttive; filo animato continuo e pistola raffreddata a gas.
– Usa tensione leggermente più alta che sull’acciaio a parità di spessore e un trainafilo con rulli in alluminio per evitare schiacciamenti.
– Gas: argon al 100 % per spessori sottili; miscela Ar-He per pezzi sopra i 6 mm.
– Spingi il bagno di fusione (tecnica push, non pull) per tenere l’ossido davanti all’arco.
Dopo la saldatura rimuovi eventuali crateri o porosità con una passata leggera di smeriglio e, se necessario, esegui un trattamento termico di distensione per leghe in serie 6xxx.
Brasatura alluminio-alluminio o alluminio-rame
Quando la distorsione termica va minimizzata—ad esempio su profili estrusi sottili—si usa la brasatura con lega d’apporto a base di silicio (Al-Si). Il giunto non fonde il metallo base: la bacchetta (a circa 560 °C) bagna le superfici preparate.
- Impiega una fiamma ossiacetilenica con ugello fine o un cannello a gas propano-aria arricchita.
- Stendi un flux fluorurato specifico sopra i lembi, altrimenti l’ossido impedirà la bagnatura.
- Scalda in modo uniforme finché il flux diventa trasparente; sfiora con la bacchetta: se scorre a mo’ di acqua, sei alla temperatura giusta.
- Lascia raffreddare lentamente; poi elimina i residui di flux con acqua calda e spazzola di nylon—sono igroscopici e possono causare corrosione filiforme.
La resistenza meccanica è inferiore a una saldatura, ma sufficiente per telai di biciclette, scambiatori di calore o cassoni non portanti.
Incollaggio strutturale
Adesivi epossidici bi-componente o acrilati “MMA” (metacrilato metilico) creano giunzioni distribuite, ideali per unire lamiere sottili senza deformazioni e per isolare accoppiamenti bimetallici (alluminio-acciaio).
Procedura chiave
– Carteggia e sgrassa come detto; applica un primer promotore.
– Usa un miscelatore statico sulla cartuccia: assicura il rapporto di catalisi corretto.
– Stendi un cordone continuo di 0,2-0,4 mm di spessore e chiudi subito la sovrapposizione; la pressione deve spalmare l’adesivo ma non “strizzarlo via”.
– Blocca con morsetti o viti di localizzazione mentre polimerizza (20 minuti per gli MMA, fino a 12 ore per alcuni epossidici ad alte prestazioni).
Il risultato regge bene vibrazioni e fatica e sigilla contro l’umidità; non richiede calore né sali corrosivi. Limite principale: temperature di esercizio oltre 120 °C degradano la matrice.
Fissaggi meccanici: rivetti, viti e giunti a pressione
Quando serve smontare, oppure non si dispone di saldatrici, la scelta più semplice è unire con rivetti a strappo o con viti e inserti filettati.
Rivetti a strappo (POP)
– Fori concentrici leggermente più larghi del gambo (Ø + 0,1 mm).
– Interponi un adesivo anaerobico o un sigillante poliuretanico se vuoi anche tenuta stagna.
– Usa rivetti in lega 5056: evitano corrosione galvanica con lamiere in 5xxx o 6xxx.
Inserti filettati tipo Rivnut
– Espandono l’occhiello all’interno della lamiera creando una filettatura: comodo se un lato non è accessibile.
– Richiedono una pinza dedicata, ma offrono cicli di montaggio-smontaggio illimitati.
Giunti a pressione (clinching)
– Deformano plasticamente i lembi sovrapposti senza foro passante: niente residui né coppie di serraggio.
– Necessitano di una pressa pneumatica o idraulica, ma sono rapidissimi nei volumi industriali.
Controllo qualità e finitura
Dopo la giunzione verifica l’allineamento, la penetrazione (per le saldature, con liquidi penetranti o radiografia sugli spessori maggiori) e la coppia di serraggio se hai usato viti. Una passata di convertitore di ossidazione o un trattamento anodico sigilla i bordi nudi. Se il pezzo resterà all’esterno, applica un primer epossidico e una mano di poliuretano bicomponente: l’alluminio nudo è resistente ma l’ossido può macchiarsi e, in presenza di cloruri, avviare corrosione pitting.
Conclusione
Unire l’alluminio non significa soltanto “attaccare” due pezzi; è questione di compatibilità metallurgica, controllo termico e protezione dalla corrosione. Con l’attrezzatura giusta e un’accurata preparazione delle superfici, la saldatura TIG o MIG offre la robustezza massima; brasatura e incollaggio strutturale riducono deformazioni e isolano galvanicamente; i fissaggi meccanici aggiungono ispezionabilità e velocità di montaggio. Scegli la strada più adatta al tuo progetto, cura i dettagli e avrai giunzioni leggere, durature e sicure.