In questo ambito molti elementi potrete cambiarli anche in corso, come pietre e legni, ma un elemento in particolare, ovvero il substrato, difficilmente riuscirete a modificarlo senza causare grossi stravolgimenti. Vi consiglio quindi, dopo aver sistemato l’argomento attrezzatura tecnica fondamentale, di concentrarvi sul tipo di fondo che volete avere in acquario. Anche in questo caso vi rimando alla sezione del sito dedicata alle piante per il giusto approfondimento, e mi limito a darvi qualche suggerimento pratico.
Innanzitutto vi troverete difronte ad una consueta molteplicità di opzioni. Tutto sembrerebbe dipendere dal proprio gusto estetico o dallo scenario che volete riprodurre, ed in parte è vero, ma nella realtà dei fatti vi consiglio di riflettere bene anche su altri fattori decisamente più importanti. Se avete già in mente che pesci inserire, informatevi bene sulle loro abitudini, ovvero se preferiscono mangiare in superficie o se sono avvezzi a rovistare il fondo in cerca di rimanenze. Questo risulta fondamentale per scegliere la tipologia di substrato in modo tale da non arrecare danno agli ospiti dell’acquario che avranno tali consuetudini. L’esempio classico che viene portato è quello dei pesci da fondo, come i Corydoras: se non volete sbagliare in questo senso indirizzatevi verso ghiaie con elementi arrotondati e di media grandezza, ovvero 2/3 mm. Anche grandezze inferiori vanno bene, purché permanga la rotondità dell’elemento.
Sconsiglio vivamente al neofita, al di là dell’inserimento di pesci da fondo o meno, l’utilizzo di sabbia fine, in quanto si compatta facilmente e crea subito problemi di alghe nel momento in cui non si ha l’esperienza necessaria per gestirla. Come substrato superficiale consiglio quindi del buon ghiaino o ghiaia di quarzo di medie dimensioni, in particolare di colorazione non chiara. Sebbene ognuno può scegliere il colore che più gli aggrada (in commercio ne esistono dal blu elettrico, all’ambra, fino al nero), credo che sia meglio un fondo scuro, come il marrone ad esempio, per non generare una eccessiva rifrazione della luce che arriva sul fondo e quindi creare problemi a pesci particolarmente sensibili. Inoltre, il colore scuro del fondo può contrastare bene con il verde brillante della vegetazione, dando risalto alle componenti verdi che avete inserito. Molti pesci con luce eccessiva dovuta ad un fondo molto chiaro, spesso diventano molto timidi e sospettosi. Ciò nonostante, ripeto che ognuno sarà libero di scegliere il proprio colore, a patto di osservare le regole della giusta dimensione degli elementi e della loro forma che non deve essere né appuntita né tagliente.
Il discorso si complica decisamente nel momento in cui avete deciso di inserire molte piante in acquario, cosa che necessita della stesura di un fondo fertilizzante prima del substrato superficiale. In questo caso esistono molti prodotti di diverse marche, tutte di ottima qualità, che assicurano un apporto di nutrienti e ferro a lungo termine (di solito durano poco più di un anno), per poi essere reintegrati con apposite pastiglie di nutrienti. Una volta scelto il fondo da utilizzare, basterà stenderlo senza problemi per poi ricoprirlo con il ghiaino di superficie: questo eviterà che il fertilizzante venga a galla e rimarrà a disposizione delle radici delle piante. Cercate nel complesso di acquistare fertilizzante per stenderne un sottile strato, mentre completate con del ghiaino fino a raggiungere almeno 4 cm di spessore. Questo dovrebbe assicurare terreno facile per radicare e stabilizzarsi alle piante, ed ottimo nutrimento per la crescita.
Cercate di conservare i sacchetti o le confezioni acquistate in un posto non molto umido in attesa dell’allestimento definitivo. Se volete davvero fare un salto di qualità in materia di substrato, vi consiglierei, oltre all’acquisto di un buon fondo fertilizzante ed una ghiaia a granulometria media in superficie, anche un cavetto riscaldante da fondo. Anche in questo caso trovate ampie spiegazioni sul suo utilizzo nella sezione tecnica del sito, ma in questa sede vi anticipo la sua utilità. Collocando a serpentina il cavetto sul fondo, e ponendo gli altri materiali nella successione già consigliata, otterrete il cosiddetto effetto falda freatica: ovvero il riscaldamento del cavetto genera un movimento dell’acqua calda verso l’alto, trasportando così i nutrienti direttamente nelle radici delle piante. Inoltre, la presenza di questa corrente che spinge acqua calda verso la massa fredda, determina anche la assoluta assenza di zone anossiche nel fondo, covo di batteri assolutamente nocivi. Effettivamente l’acquisto di un cavetto da fondo non fa proprio parte dell’attrezzatura di base, ma onestamente sento di consigliarlo per il semplice motivo che una volta sistemato il fondo, come dicevo, dovrete praticamente riallestire l’acquario per introdurlo in futuro. Mentre invece, nel caso non lo si voglia utilizzarlo più, basterà staccare la spina e tutto rimarrà tranquillamente a posto. Ritengo, per la mia esperienza, che chi aspira ad allestire un acquario ben piantumato non possa non considerarlo come uno strumento efficace ed efficiente. Non è fondamentale, come elemento, e molto la dottrina discute ancora sul suo utilizzo, ma posso dirvi che nel mio caso le piante hanno gradito molto un fondo riscaldato e questo ha contribuito a mantenerle in salute. Decisamente ne consiglio l’acquisto, anche al neofita.