Si voglia realizzare un impianto domotico all’interno di un’abitazione di circa 80 m2, composta da una sala, una cucina, una camera da letto e un bagno.
Le funzioni che si decide di realizzare sono le seguenti
-impianto di antifurto suddiviso in due zone;
-regolazione e programmazione della temperatura dell’intero appartamento;
-impianto citofonico;
-attuazione a distanza (tramite telefono) del cronotermostato.
In primo luogo occupiamoci della comodità negli ambienti, attraverso la regolazione delle temperature. Per far ciò è sufficiente prevedere un cronotermostato che, opportunamente preimpostato, ottimizza la temperatura negli ambienti, attivando il riscaldamento o il condizionamento solo quando la temperatura interna raggiunge un valore preimpostato e solo negli orari programmati. Il cronotermostato da installare nell’ambiente più vissuto dell’appartamento consente di solito varie regolazioni in termini di tempi, in quanto esistono diverse possibilità di programmazione. C’è da dire che, nel caso di un appartamento di così piccole dimensioni, evidentemente un solo cronotermostato viene ritenuto sufficiente, in quanto si ritiene che la temperatura, nei vari ambienti dell’appartamento, sia omogenea.
L’impianto citofonico è estremamente semplice da realizzare, con un posto esterno, con chiamata digitale e un solo posto interno; tra i componenti, il collegamento è realizzato con un semplice cavetto a due fili non polarizzati.
Un ruolo prioritario si è dato, in questo esempio, all’impianto di sicurezza. Anche in questo caso la progettazione e l’installazione sono estremamente semplici; in primo luogo va detto che, in un appartamento come questo, è sufficiente realizzare un impianto a due zone, singolarmente attivabili, e costituite da protezioni volumetriche per il controllo dei locali interni e da una protezione perimetrale sulla porta di ingresso. La sirena verrà montata esternamente, mentre la centrale, di piccole dimensioni, può essere montata come un semplicissimo elemento modulare; si noti peraltro che la stessa centrale è standard a quattro zone e quindi potrebbe essere utilizzata anche in caso di appartamenti di maggiori dimensioni.
Oltre al controllo degli accessi, è possibile controllare le eventuali fughe di gas metano nell’appartamento posizionando un rilevatore di gas, anch’esso modulare, nel locale cucina; l’altro elemento che occorre montare, per dare un senso al montaggio e all’eventuale segnalazione del rilevatore, è un’elettrovalvola da posizionarsi sul tubo di adduzione gas all’appartamento.
Risulta essere chiaro che un segnale d’allarme proveniente dal rilevatore di gas, oltre a confluire sulla sirena comune all’impianto di antifurto, provvederebbe anche a chiudere l’accesso del gas alla cucina. A questo punto non resta che valutare il comando e il controllo a distanza dell’appartamento. A questo scopo si prevederà un attuatore telefonico all’interno del centralino d’appartamento. Grazie a esso è possibile comandare a distanza il cronotermostato con un normale telefono a toni o con un cellulare: ciò consente di attivare il riscaldamento o il raffrescamento dell’appartamento anche a distanza. Com’è possibile notare da questo semplicissimo esempio, che può essere realizzato per una cifra decisamente accettabile e con componenti del tutto simili a quelli che già conosciamo, almeno nella forma esterna, si può aumentare il comfort dell’abitazione attraverso la regolazione automatica della temperatura e il livello di sicurezza attraverso i rilevatori di presenza e il rilevatore di fughe di gas. Sono vantaggi notevoli rispetto agli standard abitativi normali, senza alcuna particolare difficoltà.