Stirate con tanto impegno e il risultato non è dei migliori? Vi accanite su una semplice camicina di cotone da bambini ma rimane sempre spiegazzata? Prima di pensare di essere delle schiappe senza rimedio rivedete l’attrezzatura e le basi della tecnica.
GLI ATTREZZI DEL MESTIERE
Cosa serve
Attrezzi essenziali sono un ferro (può essere a secco, a vapore, con caldaia separata) e un’asse da stiro, con copriasse e mollettone (lo spessore sotto al telo). Se si stira sul tavolo bisogna mettere un panno ripiegato e sopra un telo bianco senza cuciture. Utile uno stiramaniche.
Come scegliere
Una buona attrezzatura garantisce risultati migliori con fatiche minori. Può sembrare banale ma è così: non c’è bisogno di prendere attrezzature professionali se in genere si stira poco e di fretta, ma se si prende un necessaire di qualità si fa prima e meglio, e durerà degli anni.
Asse da stiro. L’asse da stiro deve avere struttura robusta, regolabile in altezza e stabile, coi piedini rivestiti di gomma, sufficientemente imbottita per formare una superficie “elastica” dello spessore di circa 2 cm. L’imbottitura deve essere porosa per rendere più veloce l’asciugatura dei capi e il passaggio del vapore.
L’asse va collocata in uno spazio illuminato bene, abbastanza ampio da poterci girare intorno, con la punta a sinistra se si stira con la destra e viceversa. Regolare l’altezza dell’asse in modo da non dover piegare eccessivamente il braccio, in una posizione in cui sia agevole esercitare una certa pressione sul ferro.
Stiramaniche: non essenziale, ma utile per stirare zone di tessuto di piccole dimensioni, come appunto le maniche (e soprattutto i polsi) delle camicie e gli abiti dei bambini.
Ferro da stiro a vapore: ne esistono di tantissimo tipi, bisogna scegliere il più adatto a se stessi:
– giusto peso: il più pesante che si riesce a usare (ma non esagerare)
– buona piastra, scorrevole su tutti i tessuti
– buona alimentazione di vapore: la qualità si misura non dal numero di fori ma dal’uscita e dalla pressione del vapore.
REGOLE GENERALI
La postura. Stirare è un’operazione lunga e faticosa, quindi bisogna avere l’accuratezza di adottare una postura corretta. L’ideale per non affaticare la schiena è stirare seduti o in piedi ma con un rialzo (un panchetto o il piolo di una sedia) sotto uno dei piedi (da alternare).
Rispetto dei tessuti
Stirare sempre i tessuti a rovescio per evitare gli aloni, cercare inoltre di seguire sempre il drittofilo del tessuto, la direzione della trama. Controllare sempre la temperatura indicata sull’etichetta, tenere il termostato più basso se il ferro è nuovo. La biancheria stirata va risposta solo quando si è raffreddata e asciugata per bene.
Pulire regolarmente la piastra del ferro (scollegato dalla presa) da freddo passandola con l’alcool, o da tiepido con acqua e bicarbonato. Per eliminare il calcare si può usare un pezzo di sughero umido, immerso in un detergente leggermente abrasivo, sciacquare, poi accendere il ferro a bassa temperatura e passarlo sopra ad un pezzo di carta cerata. Se le incrostazioni sono appiccicose, passare il ferro quasi freddo con un panno imbevuto di soluzione di acqua e ammoniaca.
COME STIRARE
Abiti: stirare prima le fodere poi in quest’ordine: colletto, cintura, tasche e guarnizioni (jabot, pizzi, ecc.), maniche sopra e sotto.
Asciugamani: meglio non stirarli per non compromettere la capacità assorbente della spugna. Al massimo dare una passata sul telo già piegato.
Camicie: prima il collo (rovescio e dritto), polsini, maniche, spalle (sulla punta dell’asse), il dietro, i due davanti, le battute con bottoni e asole; piegare le camicie da uomo, appendere quelle da donna.
Fibre sintetiche: ferro non troppo caldo, interporre un panno umido tra ferro e tessuto.
Giacche: prima le maniche (con l’attrezzo apposito) poi il dorso frapponendo un telo umido, poi i due davanti e infine il collo.
Gonne: farla girare sull’asse per stirarla in ogni parte. Le gonne a pieghe vanno prima imbastite e poi stirate a rovescio.
Lana e tessuti pesanti: stirare al dritto frapponendo un telo bagnato e ben strizzato.
Pizzi e ricami: stirare a rovescio su un asciugamano di spugna, per evitare che il disegno si schiacci
Tessuti grandi (tende ecc): tenere la parte stropicciata verso di sé e far scorrere verso l’alto, la parte stirata appoggiata allo schienale della sedia. Le lenzuola si possono stirare anche già piegate.
Pantaloni: allineare le pieghe e appoggiarli sull’asse con la cintura a sinistra, alzare la gamba esterna e stirare l’interno della gamba sotto, girarli e stirare l’interno dell’altra. Riallinearli e stirare l’esterno. Aspettare che siano freddi prima di appenderli per evitare che prendano la piega della gruccia.
Seta: stirare al dritto ponendo sul tessuto un foglio di carta velina o un telo asciutto.
Tessuti scuri: frapporre un telo scuro e inumidirli con acqua e aceto per evitare che diventino lucidi.
Velluto: stirare a rovescio, o frapponendo un altro telo di velluto. Per risollevare il pelo ammaccato passare la piastra del ferro a vapore sul dritto senza toccarlo.